Algeria, SOS Sfratti fa appello alle autorità in merito alle violazioni del diritto all’abitazione
Il Comitato SOS Sfratti è stato creato nel luglio 2009, sotto l’egida della Lega Algerina per la difesa dei diritti umani presieduta dal direttore Hocine Zahouane, in seguito alla nuova ondata di sfratti delle famiglie dalle loro abitazioni per una ragione o per l’altra, e dalla sua creazione, tramite richieste e domande di sostegno, ha tentato di attirare l’attenzione delle più alte autorità del paese, ma lo Stato continua a far orecchie da mercante alle proteste.
Dal luglio 2009, il Comitato ha promosso 8 conferenze stampa, ma senza ricevere risposta da parte delle autorità. È stato inoltre redatta una piattaforma di rivendicazione pubblicata dalla stampa, ma zero risposte.
Il Comitato è contro la politica esercitata dalle autorità nell’ambito della rilocazione, dal momento che lo Stato sta rilocando gli abitanti delle costruzioni illegali e ciò è molto grave in quanto si incoraggia la gente a violare la legge invece di dare la priorità alle famiglie sfrattate dalle loro abitazioni che si ritrovano senza tetto dall’oggi al domani, o costretti ad un alloggio che non è alla portata di nessun cittadino algerino.
Il Comitato ha fatto appello ai poteri pubblici in merito a questo fenomeno che mina la dignità dei cittadini e che distrugge intere famiglie. Ha infatti denunciateigli sfratti abusivi dideterminate famiglie algerine e fatto appello al Presidente della Repubblica.
Ciò che risulta essere particolarmente disgustoso è che le famiglie in pericolo non trovano la minima attenzione. « Nessuno risponde alle proteste dei cittadini », ma la causa « è la mafia del settore immobiliare che è dietro al fenomeno. Alcune persone posseggono più abitazioni, mentre altre non hanno neanche un tetto per i loro bambini ».
C’è anche un altro problema, non minore, dal momento che una famiglia sfrattata non ha più diritto di presentare una domanda di alloggio, in quanto perde tutti questi diritti di fronte al comune che richiede un certificato di residenza nel fascicolo della domanda di alloggio, fermo restando che una famiglia sfrattata non ha più diritto a questo certificato.
Il solo Comitato ha ricevuto 700 casi fino ad oggi, ma di fatto la cifra di 700 fascicoli presentati « non riflette la realtà, il numero è sicuramente più significativo, dal momento che ci sono certamente centinaia di altre famiglie che ignorano l’esistenza di questo Comitato ed altri hanno semplicemente paura di presentare il loro fascicolo ».
Le famiglie sfrattate vivono una situazione davvero critica e ciò che è più toccante è che tutti sanno che l’Algeria è un paese che ha i mezzi per provvedere ai bisogni dei suoi cittadini, visto che è un paese che ottiene forti guadagni dal petrolio. Non è normale che un paese ricco produca un popolo povero, non è meno normale che alcuni possiedano più abitazioni ed altri non abbiano nulla, si direbbe che esistono Algerini e super-Algerini.
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Los(las) siguientes Traductores(as) Voluntarios(as) por el derecho a la vivienda sin fronteras de la AIH colaboraron para la traducción de este texto: