Home » Espacio de los habitantes organizados » Noticias » Guatemala. Vivendo sul bordo dell'abisso

Mostra/Nascondi il menu

Guatemala. Vivendo sul bordo dell'abisso

Indipendente dal Movimento d'Occupazione dell'America del nord e dell'Europa, il movimento degli abitanti dei quarteri poveri in Guatemala sta occupando la strada di fronte al Congresso. Stanno protestando contro le condizioni di vita nelle baraccopoli e contro le politiche abitative disfunzionali. Per cambiare questa situazione non hanno solamente occupato il Congresso, ma hanno elaborato una legge e infine iniziato lo sciopero della fame.

Da quando crisi e povertà stanno crescendo nel mondo occidentale, attivisti in Europa e America del nord stanno occupando le piazze.
Nella Città del Guatemala, tuttavia, esiste un movimento indipendente, dove dal 22 Agosto 2011 attivisti hanno occupato la strada di fronte al palazzo del Congresso.
Qui, non sono state sacrificate case accoglienti in cambio di tende, piuttosto, catapecchie miserabili sono state scambiate per tende.
Gli attivisti delle baraccopoli che chiedono una soluzione alla cris abitativa hanno promesso  di non andarsene fino a che la legge sulla casa non sarà approvata.
La mancanza di case accessibili obbliga questa gente a vivere nelle baraccopoli dove le condizioni precarie hanno spesso conseguenze letali.
Ancora una volta, il 22  novembre scorso la legge per la quale si sono battuti per anni non è stata approvata. La risposta, da parte di tre attivisti è stata l'inizio dello sciopero della fame.

LE BARACCOPOLI DEL GUATEMALA

Dovunque si guardi nell'accampamento si vedono striscioni. Le tende color khaki, sono state fornite alle baraccopoli a seguito di un disastro naturale. L'elettricità è fornita dalla scuola vicina mentre i bagni di plastica sono stati donati dai movimenti sociali di appoggio.
Nell'accampamento c'è del fuoco alimentato a carbone che sta fumando. L gran parte dgli ospitali attivisti, soprattutto donne chiacchierone e i loro bambini, ignorano la televisione. 'Le condizioni qui sono migliori rispetto a dove viviamò mi assicurano.
Gli occupanti sono alcuni dei 1.5 milioni di abitanti dei quartieri poveri del Guatemala. Le baraccopoli sono dovunque, sia nelle città sia nelle campagne. Non sono disponibili cifre precise aggiornate. Dentro l'accampamento, Roly Escobar, il simpatico rappresentante dell'organizzazione CONAPAMG sta partecipando ad una  riunione con alcuni degli attivisti. Cerchiamo un posto tranquillo per poter parlare. Escobar sa esattamente quello che sta accadendo, essendosi battuto per anni per i diritti dei quartieri più poveri.
Dice che più di 800.000 famiglie vivono in baracche negli 892 quartieri poveri del Guatemala. Di queste, circa 420 sono situate dentro e intorno alla Città di Guatemala. Esperti sostengono che un terzo dei 2.5 milioni dli abitanti dell'area metropolitana risiedono in abitazioni precarie.
Gli abitanti chiamano le loro baraccopoli ''insediamenti''. Pensano che questa definizione sia più appropriata e più dignitosa, perchè l'insediamento può variare in grandezza da una casa ad un intero quartiere.
'Solo la povera gente vive negli insediamenti, sono obbligati a stabilirsi in una terra che non è la loro' dice Escobar. 'Spesso questa è una terra abbandonata dove nessuno vuole vivere, sul bordo di burroni, su pendii ripidi o vicino alle discariche dell'immondizia.'
Dopo aver lasciato la strada per andare a vivere nelle baraccopoli, Luis  Lacán viene presto a conoscenza dei bisogni degli abitanti degli insediamenti e dei problemi che devono affrontare. Si è unito a UNASGUA, un'organizzazione che offre supporto legale a tutti quelli che si battono per migliorare le condizioni delle baraccopoli.
Appena ci sediamo nel suo umile ufficio  Lacán spiega: 'le condizioni di vita sono precarie perchè  sempre la terra occupata non ha niente, non c'è acqua, elettricità, fognature, non ci sono strade asfaltate, non c'è niente.  Lacán si preoccupa per i suoi amici che vivono nelle baraccopoli. Spiega che non ci si può connettere con la rete idrica e l'elettricità se non si è capaci di provare un titolo legale di occupazione.
Gli insediamenti non sono inclusi nei piani ufficiali regionali di sviluppo urbanistico, perciò  non sono considerati per gli nvestimenti infrastrutturali. Questo a volte ha conseguenze disastrose per la sicurezza e la salute degli abitanti.
Con il tempo  spesso gli stessi abitanti si organizzano da soli, alcune aree ottengono elettricità e acqua, qualche baracca assomiglia di più ad una casa, mentre altre assomigliano ancora a scatoloni di cartone.
Tuttavia,  nonostante l'età degli insediamenti, senza legalizzazione, la paura dello sgombero è sempre presente.

SOPRAVVIVERE NEI QUARTIERI POVERI

''La maggior parte delle famiglie nei nostri quartieri vive in case fatte di lamiera arruginita, cartoni e plastica. Qualcuna non possiede nemmeno questò dice Brenda, una delle attiviste accampate fuori il palazzo del Congresso. Una giovane madre di nome Julia aggiunge :' senza un sistema fognario tuttigli scarichi idrici dei quartieri circostanti passano attraverso le nostre baracche, baracche che hanno il pavimento di terra. E' un terreno fertile per malattie e infezioni. I nostri bambini si ammalano, e qualche volta muoiono, solo perché mancano delle case rispettabili. Mia figlia aveva 18 mesi quando si ammalò e morì''.
Brenda annuisce :'durante la stagione delle piogge, molte persone vivono nel fango. L'acqua scorre attraverso le loro baracche. Bambini e ragazzini sono particolarmente soggetti a polmoniti e bronchiti e le morti non sono rare. Recentemente una ragazza del mio quartiere è morta per una bronchite. A causa del tornado Agatha del 2010 è vissuta in una casa costruita in plastica e cartoni. Allora gli abitanti del mio quartiere soffrirono molto.
La cattiva alimentazione ha un impatto pesante sulla salute e sullo sviluppo degli abitanti specialmente sui bambini. Secondo i dati delle Nazioni Unite metà dei guatemaltechi vive sotto la linea della povertà, e metà dei bambini è denutrita. Queste cifre sono la realtà di ogni giorno degli abitanti delle baraccopoli. 'Non abbiamo soldi a sufficienza per poter comprare del cibo per i nostri figli. Con la privatizzazione tutto è diventato più caro: cibo, acqua, gas, elettricità dice Brenda indignata. Escobar aggiunge che non solo i bambini ma che la maggior parte degli abitanti delle baraccopoli è malnutrita' Come può essere possibile che questo accada in un paese così ricco? Senza lavoro e risorse qui la gente morirà di famei. Questo sta già succedendo. Recentemente tre 15enni sono morti di malnutrizione.'.
Un'altra causa comune di morte in questi quartieri è la violenza. Le baraccopoli spesso sono associate a bande famose per la loro brutalità. Escobar, il cui figlio è stato assassinato, vuole spiegare il perchè di tale violenza :' Se non c'è lavoro, scuola, se non c'è niente da fare, e se vivi ad un livello di povertà tale che non puoi permetterti di dare da mangiare ai tuoi figli o mandarli a scuola, allora nasce la criminalità. Giovani ragazzi presto diventano facile preda di potenti organizzazioni criminali.  Questi problemi non sono nati qui e non ci sono solo qui. L'intero Guatemala è invaso da norcotrafficanti e violenza.
Molti abitanti si sentono senza speranza. Dona Rosa, un'anziana donna che si è unita a noi, sentendo Brenda e Julia raccontare  non riesce a trattenere le lacrime. ' Cosa succederà se morirò? Forse non vedrò mai questa legalizzazione.'

UNA ZOPPICANTE POLITICA ABITATIVA ED UNA CRESCENTE CARENZA DI ABITAZIONI

'Perchè dobbiamo andarcene e vivere in una baraccopoli sui margini dell'abisso o in un pendio ripido? Non perchè a noi piaccia vivere cosi', ma perchè speriamo di sopravvivere. La gente vive qui perchè non ha scelta, non ci sono case abbordabili e sostenibili. Troppa gente è senza sceltà spiega Brenda, mentre sua figlia di 5 anni saltella attorno a noi cercando di attirare la nostra attenzione.
Le ragioni per cui ci sono troppe baraccopoli  sovraffolate sono diverse. Il recente conflitto armato, i disastri naturali, la crescita demografica e la mancanza di lavoro nelle campagne hanno costretto molti Guatemaltechi a emigrare nella città e a vivere nelle baraccopoli.
Cifre ufficiali stimano che per la fine del 2011 ci sarà una mancanza di casaper 1.6 milioni di famiglie, di cui il 15% nella città di Guatemala. 'La crescente domanda eccede la capacità dello stato di risolvere il crecente calodeficit  abitativoi' dichiara SEGEPAZ, un istituto governativo. Questi dati  sulla crisi del settore iabitativo degli insediamenti mostra  che il governo non ha mai realmente cercato di trovare una soluzione al problema. ASIES, un istituto di ricerca, ha scoperto che dal 1956 le azioni del governo rispetto al problema abitativo consistono in sporadiche iniziative prese da istituzioni inefficienti e fatte di insufficienti interventi politici insufficienti, creando così un defivcit abitativo enorme.
Per rimediare a questa situazione venne approvata nel 1996 la prima 'Legge per la casa'.
Supervisionata dal Ministro delle Comunicazioni, Infrastrutture e Casa, questa  legge  ebbe a disposizione un budget ridicolo. La corruzione fece dirottare questi fondi nelle mani di ufficiali governativi, imprese edili, rappresentanti di organizzazioni dei quartieri lasciando poco da dare a chi di questi fondi aveva bisogno. Chiedere una sovvenzione con questa legge non è solo un lungo processo burocratico, ma costringe anche il richiedente a sborsare una considerevole quantità di denaro, che molti non hanno. 'data la grandezza del problema abitativo, era chiaro che questa legge non era una soluzione' conclude Lacan.
La politica abitativa degli ultimi decenni era caratterizzata soprattutto da soluzionisuperficiali,  dichiara Helmer Velasquez sul quotidiano El Periodico.'La popolazione locale è costretta prima di tutto ad occupare un pezzo di terra inabitabile  per  attirare l'attenzione delle autorità. Dopo un po' di tempo lsono dati  infrastrutture 'importanti' come scale e pavimenti allineati.??? Specialmente durante le elezioni c'è attenzione alle condizioni di vita nei quartieri poveri e alla legalizzazione.' Lacan afferma che 'solo durante le elezioni i politici trovano una soluzione per le baraccopoli. Allora arrivano con regali come lamiera arruginita e cemento, e con promesse di lavoro, istruzione e sanità'.

DALLA LEGGE ALLO SCIOPERO DELLA FAME

Come risultato di qesta miriade di problemi, gli abitanti delle baraccopoli e i relativi movimenti iniziarono a lavorare direttamente sulla leggei, redatta in base alle loro esperienze, alla Costituzione, alle leggi nazionali e ai trattati internazionali delle Nazioni Unite che garantiscono il diritto alla casa. L'Università di San Carlos e rilevanti istituzioni statali di seguito definirono ulteriormente la proposta. Lacan continua: 'Nel 2008 la legge fu presentata al Congresso. Anche lì, il progetto venne revisionato e alla fine approvato dalla Commissione del Congresso. Da allora è fermoa La legge dovrebbe solo essere riletta e approvata, in linea di principio, una formalità'.
Il 23 agosto 2011, quando, per l'ennesima volta la legge  non fu approvata , alcuni attivisti decisero di formare un 'Congresso delle baraccopoli', accampiandosi di fronte alle porte fino a che non fossero ascoltati. 'Troppi governatori sono venuti e se en sono andati ma mai uno ci ha preso in considerazione. Ora siamo qui e ci staremo fino a quando la legge verrà approvatà dichiara l'anziana Dona Rosa combattivamente.
'Ci stiamo battendo per una legge grazie alla quale beneficierà l'intera popolazione del Guatemalà enfatizza Brenda. 'Chiediamo che le baracche vengano sostituite da case vivibili, che la nostra terra e le nostre case vengano legalizzate in modo tale che possiamo finalmente collegare i servizi basilari, chiediamo che sia dato un tetto alle famiglie che ne hanno davvero bisogno.'
Escobar vuole istituzioni socialmente responsabili e leggi edilizie dirette da ministri specializzati per questo. Un buon sistema edilizio necessita di una forte legge alla base. Studiosi tuttavia credono che una legge e la legalizzazione non sono sufficienti. Bisogna prestare attenzione al sistema educativo, al lavoro, alle condizioni di vita; per farla breve ad un differente modello socio-economico che rompa il circolo vizioso della povertà. Altrimenti le baraccopoli continueranno a ingrandirsi.
Ma dopo circa quattro mesi in piazza di fronte al palazzo del congresso gli abitanti di questi quartieri iniziano a perdere la pazienza. Dopo che la legge fu nuovamente rifiutata lo scorso 22 novembre, tre residenti, compresa la giovane madre Julia, decisero di iniziare lo sciopero della fame.
Se questa nuova forma di protesta non funzionerà e il Congresso non approverà la legge, è probabile che non ci saranno solamente ulteriori vittime nelle baraccopoli ma anche probabilmente di fronte alla porta dei rappresentanti della gente.

(Questo articolo fu pubblicato inizialmente in olandese il 02.12.2011. Ad oggi 07.01.2012 gli attivisti sono ancora di fronte al Palazzo del Congresso, ma hanno terminato lo sciopero della fame dopo 19 giorni)

www.fraukedecoodt.wordpress.com

Roly.conapamg@yahoo.com
conapamg@yahoo.com

Movimiento Guatemalteco de Pobladores

(www.movimientoguatemaltecodepobladores.blogspot.com )

www.habitants.org

Lugar al que se aplica este artículo


Los(las) siguientes Traductores(as) Voluntarios(as) por el derecho a la vivienda sin fronteras de la AIH colaboraron para la traducción de este texto:

Laura Marchesini, Lucia Valentino

Comentarios

Log en o create a user account to comment.