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Narmada Valley, Impediamo che le zone abitate da più di 200.000 agricoltori, pescatori e famiglie inbdigene siano sommerse senza alcuna rilocazione, salviamo il fiume Narmada dallo sviluppo distruttivo

All’attenzione delle autorità competenti,

del Governo della Repubblica dell’India,

del Governo dello Stato di Madhya Pradesh,

del Narmada Control Authority

Data: 31-07-2017

OGGETTO: IMPEDIAMO CHE LE ZONE ABITATE DA PIÙ DI 200.000 AGRICOLTORI, PESCATORI E FAMIGLIE INBDIGENE SIANO SOMMERSE SENZA ALCUNA RILOCAZIONE, SALVIAMO IL FIUME NARMADA DALLO SVILUPPO DISTRUTTIVO.

La situazione attuale sulle sponde del fiume Narmada, uno dei più grandi fiumi dell’India, si fa preoccupante su tutti i fronti. Medha Patkar, ambientalista e attivista nota a livello mondiale nonché membro della Commissione Mondiale sulle Dighe, sta portando avanti da quattro giorni uno sciopero della fame a tempo indeterminato. Insieme a lei ci sono altre dodici donne, coinvolte anch’esse dal progetto che riguarda il fiume Narmada. Si tratta di un atto di protesta contro il Primo Ministro indiano Narendra Modi, il quale ha deciso in modo autoritario di aumentare l’altezza della diga di Sardar Sarovar e di chiuderne gli sbarramenti senza offrire la rilocazionee ai 200.000 abitanti delle aree che saranno sommerse in seguito all’attuazione di questo progetto.

Il governo federale indiano e quello dello Stato di Madhya Pradesh (entrambi guidati dal Bhartiya Janta, l’arrogante partito di maggioranza) sono impegnati a distorcere fatti e cifre invece di far sì che le abitazioni e le attività delle comunità che popolano le campagne e le foreste intorno al fiume – e i cui paesi e villaggi vsaranno sommersi dall’acqua a causa di questo progetto, disastroso dal punto di vista ambientale – siano debitamente riqualificate.

Godendo di un ampio consenso elettorale, il partito al governo ha messo a tacere ogni forma di dissenso, ricorrendo a brutali interventi della polizia contro la protesta non violenta. La democrazia parlamentare in India non è mai stata tanto in crisi quanto oggi, dal momento che il Consiglio degli Stati indiani e l’Assemblea Legislativa dello Stato di Madhya Pradesh non hanno consentito lo svolgersi di alcun dialogo o dibattito sul progetto della diga. In un secondo momento, alcuni membri dell’opposizione sono stati arrestati.

Sul fronte ambientale, una violenta pioggia durante l’ultima stagione dei monsoni ha causato alluvioni devastanti persino nello Stato del Gujarat (regione che trarrà beneficio dal progetto della diga di Sardar Sarovar). Gli allarmi lanciati dagli ambientalisti sono ignorati e la gente comune è ingannevolmente indotta a venerare il fiume invocandone la spiritualità quando le dighe, la realizzazione di opere interconnesse tra loro sulle sponde del fiume, l’estrazione di sabbia, gli scarichi dei rifiuti industriali e le acque di scolo delle città stanno uccidendo tutto ciò che si trova sulle sue rive. Le acque del Narmada vengono destinate ai progetti delle multinazionali (come la Coca Cola), mentre molti contadini indiani scelgono la via del suicidio a causa dello scarso sostegno fornito dal governo all’attività agricola.

La strenua battaglia che il movimento Narmada Bachao Andolan porta avanti da 32 anni, ha scosso il dibattito mondiale sullo sviluppo e ha spinto importanti istituzioni, come la Banca Mondiale, a ritirare i propri finanziamenti a progetti dannosi per l’ambiente e che violano i diritti umani – la diga di Sardar Sarovar è uno di questi. Per gli stessi motivi, la Banca Mondiale ha istituito il meccanismo di Inspection Panel.

Le vite di 200.000 persone, compresa quella di una delle personalità più amate dal popolo indiano, sono in pericolo. Facciamo appello al governo dell’India, al Primo Ministro indiano, al Primo Ministro del Madhya Pradesh e alla Corte Suprema dell’India affinché fermino gli sfratti forzosi e l'ingiusto allagamento e garantscanoire la completa rilocazione secondo termini di legge, ed avviino un dialogo con gli sfollati e il Narmada Bachao Andolan.

In solidarietà con il movimento Narmada Bachao Andolan

Firmatari (209)

  • Andrea Pozzobon, - Italy
  • Ingrid Schein, Frau - Austria
  • GIGLEUX Françoise, Association "L'EAU EST LE PONT" - France
  • rosanna campedelli, - Italy
  • Olimpia Pagnotta, - Italy
  • augusto bentivogli, - Italy
  • Ezio Bertaina, - Italy
  • Consiglia Salvio, Comitato Acqua Pubblica Napoli - Saint Helena
  • Michele Citoni, - Italy
  • Alessandro Risi, Cittadino - Italy
  • Silvana RISI, - Italy
  • Michele Buonomo, Legambiente - Italy
  • Giuseppa Buscaino, Coordinamento acqua pubblica Campania - Italy
  • Stefano Petroni, - Italy
  • Giulia Segna, - Italy
  • Eliana Vona, - Italy
  • Marina Nardi, - Italy
  • Luca cecchi, associazione Monastero del bene comune - Italy
  • Maria Rosaria Zanotti, - Italy
  • Mario Pietro Riva, - Italy
  • Klauser Griesser, - Italy
  • Giorgia Cattelani, - Italy
  • Elisabeth Sichel, - Italy
  • Fabiana Lai, - Italy
  • Enrico Giovannetti, - Italy
  • corinna lorenzi, - Italy
  • Leo Bolliger, Attac Piacenza - Italy
  • Argante Brancalion, Ambiente&Salute - Italy
  • salvatrice leocata, - Italy
  • Francesco Boriosi , - Italy
  • Diego Forlin, Gruppo lettura Sommacampagna - Italy
  • Agostino Cinquepalmi, - Italy
  • Nicola Perrone, Solidarietà internazionale rivista - Italy
  • CIPSI Solidarietà e Cooperazione onlus Barbera, - Italy
  • Olivier Turquet, Pressenza - Italy
  • Paolo Grasso, - Italy
  • RENATA VELA, coordinamento ligure acqua e rifiuti - Italy
  • Uso Thierry, Eau Secours 34 - France
  • Daniela Del Bene, Xarxa per la Sobirania Energetica, Barcelona - Spain
  • Brouyaux Antoinette, 1961 - Belgium
  • Maria Anagnostou, - Greece
  • Jürgen Kreuzroither, - Austria
  • Matscheko David, 1956 - Austria
  • Angela Di Scala, - Italy
  • Collet Beatrice , EBC Paca - France
  • Hermann Klosius, Information Group on Latin America (IGLA) - Austria
  • Mahé Réginald, - France
  • MAHÉ Régine, - France
  • Benny Andersson, - Sweden
  • elisabeth költringer, 2rivers friendship project - Austria