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Rispetto per i diritti umani: Stop alle demolizioni!

Comunicato Stampa

I difensori del diritto alla casa per le persone con basso reddito e gli attivisti per i diritti umani del Minnesota si sono incontrati oggi, in occasione del Raduno della Solidarietà per gli abitanti di New Orleans che rischiano di perdere le proprie abitazioni, a causa delle demolizioni dell’HUD e dei progetti di ristrutturazione dei vecchi quartieri. Il luogo che ha ospitato il Raduno della Solidarietà è stato il ponte sopra il fiume Mississippi, il fiume dell’America, che simbolicamente unisce gli abitanti in difficoltà, e le loro abitazioni a rischio, da un capo all’altro del paese, tutto il territorio dal Minnesota alla Lousiana.

I difensori del diritto alla casa per le persone con basso reddito e gli attivisti per i diritti umani del Minnesota si sono radunati per protestare contro i progetti dell’HUD, secondo i quali 5,000 unità abitative, vitali e assolutamente necessarie per gli abitanti di New Orleans,verranno demolite, e per chiedere l’immediata interruzione di tali progetti di demolizione dell’HUD. Il Raduno è stato organizzato in risposta ad una richiesta di aiuto da parte del New Orleans Public Housing and Right to Return Movement ( Movimento a favore della casa e al diritto al ritorno) e lo United Front for Affordable Housing ( Fronte Unito per la casa), che terranno un grande Raduno oggi, alle 16 a New Orleans.

Durante il Raduno di Solidarietà di mezzogiorno, gli attivisti del Minnessota, che si battono per il diritto alla casa delle famiglie a basso reddito e per i diritti civili, hanno ricordato che il Minnesota conosce bene la politica del governo di demolizione, sostenuta ampiamente da introiti fiscali, delle abitazioni delle famiglie a basso reddito e delle minoranze, per far posto ai quartieri residenziali, facendo sfollare e disperdere molte comunità di colore: si guardi, ad esempio, allo sviluppo delle autostrade, che ha dirottato la Comunità Rondo verso St.Paul e il “Progetto di Sviluppo” Holman nella zona nord di Minneapolis, che ha demolito quasi 1,000 unità abitative di persone a basso reddito, causando lo sfollamento e la dispersione di migliaia di residenti di colore con basso reddito.

In una lettera al Rappresentante, Maxine Walters (D-California), promotore del Gulf Coast Hurricane Housing Recovery Act of 2007 ( Atto del Congresso per il recupero delle abitazioni in seguito all’uragano Katrina) passato dalla Camera ma rimasto bloccato in commissione al Senato (S.F.1668), gli abitanti di New Orleans, e i loro sostenitori, scrivono:

Gli abitanti delle Case Pubbliche a New Orleans si ritrovano chiusi nella morsa di due inflessibili autorità governative, ovvero l’Autorità per la casa di New Orleans (HANO) e il Dipartimento per l’alloggio e lo sviluppo urbano (HUD)...Le azioni intraprese da entrambe le organizzazioni non hanno permesso ai sopravvissuti di superare la tragedia provocata dalle tempeste per ricostruirsi una vita. Dato che le misure adottate dalla HANO e l’HUD colpiscono soprattutto gli abitanti neri e poveri, è chiaro che esse hanno una tendenza nascosta verso la discriminazione e l’ emarginazione razziale ed economica.

La crisi degli alloggi pubblici diventa caso di violazione di un più universale diritto umano alla casa. Ad esempio, il Greater New Orleans Fair Housing Action Center ( Centro d’azione per l’assegnazione equa degli alloggi Greater New Orleans) ha documentato la diffusa discriminazione nei mercati affittuari cittadini e, addirittura , è stata fatta passare una legge che contrasta piani di edilizia convenzionata, e che impedisce a comunità di neri e poveri di insediarsi nei quartieri nelle vicinanze di comunità bianche della periferia. Se, a questo, aggiungiamo l’inspiegabile abbreviazione dei tempi stabilita dall’HUD, che riduce i giorni utili per poter esaminare le demolizioni da 100 a 1, per accelerare la distruzione di alcune unità abitative già esistenti, la gente davvero non sa più cosa fare. Questa azione violenta per demolire le unità abitative mette in evidenza politiche e orientamenti volti a ricostruire una New Orleans priva di comunità nere, come se fossero stati intenzionali.

Secondo le norme per i diritti umani, i governi devono fornire alle persone che sono state sfollate in seguito ad eventi quali disastri naturali delle garanzie specifiche a livello abitativo. L’articolo 28(1) dei Principi Guida dello Sfollamento delle Nazioni Unite, che la USAID ha approvato nell’eseguire la politica per lo sviluppo internazionale, dichiara :

In aggiunta, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, lo strumento di base dei diritti umani adottato all’unanimità da tutti i paesi membri delle Nazioni Unite (inclusi gli Stati Uniti) dichiara:

Articolo 25(1): Ognuno ha diritto ad avere un’adeguato standard di vita per la propria salute e felicità, e per quella della propria famiglia , incluso....la casa....

Inoltre, l’ Articolo 11(1) della Convenzione Internazionale sull’Eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, un trattato ratificato dagli Stati Uniti 2 nel 1994, dichiara:

Gli Stati membri si impegnano a proibire ed eliminare la discriminazione razziale in ogni sua forma e a garantire il diritto a tutti...di essere uguali davanti la legge, soprattutto di godere...del diritto alla casa.

Nel 1949, il governo degli Stati Uniti promise di realizzare il prima possibile

. . . L’obiettivo di dare una casa e un ambiente di vita adeguati ad ogni famiglia americana, contribuendo così allo sviluppo o alla ricostruzione delle comunità e alla promozione dello sviluppo, ricchezza e sicurezza della nazione.

Nonostante quel mirabile obiettivo, negli ultimi anni, la vista dei bulldozer e palle da demolizione del governo pronte a demolire le abitazioni dei poveri è tutt’altro che rara a New Orleans. Infatti, la regressione dall’obiettivo di una casa, adeguata e accessibile a tutti, sembra essere comune in tutti gli Stati Uniti. Ad esempio, l’Autorità per la Casa di New York si trova in crisi finanziaria e vulnerabile al controllo privato, con un inevitabile aumento degli affitti e lo spostamento degli abitanti a basso reddito. Secondo il programma HOPE VI, l’HUD ha demolito molte più unità abitative di quante ne abbia sostituite. Le oltre 130,000 unità demolite a Chicago hanno obbligato circa 20,000 residenti ad abbandonare la propria abitazione , lasciando così decine di migliaia di persone in una fantomatica lista d’attesa. In tutti gli Stati Uniti i prezzi delle case sono diventati fortemente inaccessibili e la crisi della casa che ne consegue provoca un incremento dei senza tetto.

Il Comitato Organizzativo del Raduno di Solidarietà New Orleans-Minnesota si è unito al New Orleans Public Housing and Right to Return Movement ( Movimento a favore della casa e al diritto al ritorno) e allo United Front for Affordable Housing ( Fronte Unito per la casa), per richiedere l’interruzione dei progetti dell’HUD di demolire circa 5,000 unità abitative fortemente necessarie e strutturalmente in buono stato. La demolizione pianificata dall’HUD di queste importanti fonti di alloggi aggraverebbe la situazione degli abitanti di New Orleans con basso reddito, già in gravi difficoltà, ed effettivamente bloccherebbe il loro ritorno a New Orleans, violando i principi dei diritti umani, gli impegni e la convenzioni sociali comuni alla popolazione mondiale. La HUD dovrebbe impegnarsi a fornire case alle persone bisognose e facilitare il ritorno a New Orleans dei residenti con basso reddito piuttosto che demolire le loro case e impedirne il ritorno.

Per ulteriori informazioni, contattare Peter Brown 612-824-6533 / peterb3121@hotmail.com .

Per informazioni sulle demolizioni delle case secondo HOPE VI: Prof. Edward Goetz, Hubert Humphrey, Istituto degli Affari Pubblici, 612-624-8737 e egoetz@hhh.umn.edu .

2 In base alla Costituzione degli Stati Uniti, i trattati ratificati dagli Stati Uniti diventano parte integrante della “ legge suprema della nazione”. Vedere l’ Articolo VI, Sezione 2 della Costituzione degli Stati Uniti. Ratificando la Convenzione Internazionale sull’Eliminazione di tutte le forme di Discriminazione Razziale, gli Stati Uniti hanno l’obbligo di attenersi al trattato che fa parte della legge suprema della nazione.