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I perdenti del “boom” immobiliare

In Spagna si sta facendo sentire la morsa della spirale speculativa nel settore immobiliare. Negli Stati Uniti la crisi ha fatto e continua a fare stragi. A Panama tutti si aspettano che, prima di quanto si pensi, la bolla immobiliare scoppi.

C’è chi dice che il “boom” delle costruzioni si fermerà quando la gente perderà fiducia nel sistema. Una posizione su cui si può seriamente discutere. Negli Stati Uniti il boom immobiliare crollò quando i prestiti subprime erosero il mercato e decine di migliaia di famiglie rimasero per strada.

In Spagna la domanda calò e migliaia di famiglie finirono in rovina.

A Panama la speculazione si basa sulla percezione positiva degli investitori riguardo gli enormi investimenti pubblici che saranno sostenuti prossimamente per l’ampliamento del Canale. L’entusiasmo ha contagiato la città di Panama che nel 2007 ha rilasciato permessi di costruzione per più di duemila milioni di dollari. Tutto fa pensare che il 2008 segua la stessa direzione.

La domanda immobiliare attuale non risponde alle necessità della gente di comprare una casa in cui vivere. Chi cerca casa non ha tra 150 e 200 mila dollari da investire. Ci sono appartamenti non ancora costruiti che vengono venduti a più di un milione di dollari. Vengono comprati e venduti da speculatori che scommettono sul futuro. Ovvero, comprano oggi ad un prezzo e sperano di rivendere domani ad un prezzo maggiore.

L’euforia speculativa punta sul fatto che l’ampliamento del Canale di Panama continui ad attrarre molti investitori con fondi che spesso non appartengono loro. Sono promotori o giocatori di borsa che lavorano con fondi mutuali (risparmi delle pensioni dei lavoratori) degli Stati Uniti, Spagna, altri paesi europei e, dal 2006, anche di Panama. (Non menzioniamo gli investitori che arrivano sulle spiagge panamensi con fondi ottenuti illegalmente, e che cercano un mercato per “pulirli”).

Gli investitori non puntano allo sviluppo di un paese, e non contribuiscono nemmeno alla crescita economica. Gli esperti seguono il ciclo dei prezzi delle costruzioni comprando e vendendo. Con ogni ciclo (compravendita) intascano un guadagno. Quando il ciclo s’interrompe o finisce, l’investitore rimane con delle proprietà in mano. Quello è il momento di ritirarsi dal gioco e cercare altre attività lucrative.

Quando finirà il “boom”, i valori degli immobili cominceranno il cammino inverso. Invece di salire di prezzo, le proprietà inizieranno a deprezzarsi, ovvero a perdere valore. L’appartamento che era stato venduto a 250 mila dollari all’improvviso non troverà acquirenti e dovrà essere venduto solo alla metà, o meno, del suo valore.

L’investitore avrà già tratto i suoi guadagni e si allontanerà dalla scena del bottino, senza guardarsi indietro.

Ci sono tre perdenti:

Il primo perdente è il banchiere, il quale perde i guadagni straordinari che sperava di ottenere dal “boom” speculativo. Il banchiere lavora con fondi mutuali presi dai risparmi dei lavoratori o con titoli emessi da un qualche governo. Nonostante tutto il sistema bancario continua a guadagnare secondo il tasso normale.

I secondi perdenti sono i milioni di lavoratori di tutto il mondo che perdono le loro pensioni nella giocata speculativa di investitori e banchieri. Spariscono anche i risparmi di chi ha comprato titoli emessi dal governo. La festa (e tutti i piatti rotti) la pagano i lavoratori.

C’è un terzo perdente, presente in quantità minore. Sono le famiglie che hanno comprato un’abitazione facendo sacrifici (pagando la prima cambiale e le rate mensili) per coprire un determinato prezzo. Quando si interrompe il “boom”, le famiglie scoprono che la proprietà ha perso gran parte del suo valore.

A Panama molte famiglie sono state attratte dal boom delle costruzioni. Hanno dei risparmi e decidono di salire sul carro del mercato comprando un appartamento. Credono, sbagliandosi, che oltre a comprare una casa, stiano facendo un buon investimento. Pensano che quando il valore della proprietà aumenterà, loro guadagneranno sul mercato.

Questa è una scommessa perdente e pericolosa dato che il ciclo speculativo ha un periodo di vita definito. Prova di ciò sono gli Stati Uniti, la Spagna e altri paesi. Il boom della costruzioni a Panama avrà la stessa durata dell’ampliamento del Canale? Fino al 2012? O meno? Fino al 2009? O durerà fino al 2015?

Per gli investitori che speculano sul mercato immobiliare è indifferente quanto tempo durerà il boom. Quando il mercato collassa, l’investitore non si guarda indietro, continua ad andare avanti con i suoi guadagni in mano. I perdenti sono i lavoratori che vedono sparire i fondi delle pensioni, la famiglia frustrata che perde la casa e lo sviluppo del paese.

C’è un responsabile? Certamente sì. Il governo che si mette al servizio degli speculatori, con cui collabora, stilando e approvando leggi che permettono loro di corrompere funzionari e di appropriarsi dei risparmi di varie generazioni.

ALAI, América Latina en Movimiento