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la Via Urbana

Napoli, Le istituzioni difendano il diritto alla città dei beni comuni, non il FUM di ONU-Habitat che si sta mangiando gli spazi pubblici

A 40 giorni dall'inaugurazione del Foro Sociale Urbano, dedicato al « diritto alla città dei beni comuni » in alternativa al Forum Urbano Mondiale di ONU-Habitat, il Consiglio Internazionale del Foro Sociale Mondiale ha inviato alle istituzioni una lettera fortemente critica e preoccupata per la loro totale chiusura degli spazi e mancanza di collaborazione con il FSU.

Con le sue oltre 200 adesioni da tutti i continenti, includendo le grandi reti internazionali per il diritto ad abitare, il FSU è già una realtà.

Perciò a settembre Napoli non sarà soltanto la capitale mondiale di chi considera il « futuro urbano » nell'ottica di quel mercato che, sulla speculazione immobiliare, ha costruito la più grave crisi della sua storia, ma anche della società civile e dei movimenti di lotta per il diritto ad abitare. Tra le iniziative in programma, il dialogo di apertura tra due dei massimi esponenti del movimento per i beni comuni, il geografo David Harvey e l'urbanista Edoardo Salzano, l'incontro internazionale degli « indebitati della casa », il Tribunale degli sfratti, la visita della Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sul diritto alla casa nei quartieri popolari, la passeggiata anti-speculazione sul lungomare di Bagnoli, un'intera giornata sui beni comuni incentrata sull'acqua e la lotta contro le privatizzazioni, incluse quelle targate dalle mafie.

Perciò le organizzazioni che, da Porto Alegre in poi, animano con i Fori Sociali la costruzione di un « altro mondo possibile », considerano incomprensibile la disparità di trattamento attuata dalle istituzioni: da una parte il FUM di ONU-Habitat, che può contare sul contributo pubblico di quasi un milione di euro, sulla mobilitazione delle istituzioni locali e su numerosi sponsors, dall'altra il FSU che, finora, ha trovato soprattutto porte sbattute in faccia da parte di Comune e Università. Dapprima per ragioni burocratiche, ora, con maggiore evidenza, perché le istituzioni locali stanno offrendo al FUM di ONU-Habitat quegli spazi altrimenti impraticabili dati i prezzi esorbitanti della Fiera d'Oltremare.

Che succede ? Perché Napoli, che in questi mesi era un riferimento istituzionale forte del movimento di difesa dei beni comuni, sembra soccombere di fronte alla proposta di Habitat, un programma caduto in disgrazia presso le Nazioni Unite a causa dell'allegra gestione dell'ex direttrice Tibajiuka, che l'attuale direttore, l'ex sindaco di Barcellona Juan Clos, cerca di rilanciare con l'ennesima fiera-mercato ?

Le istituzioni locali sono proprio sicure che, rifiutando gli spazi e il dialogo con la società civile e i movimenti del FSU, fanno il bene della città, non, invece, il tornaconto di pochi ?

Il FUM passerà e, come tutti i grandi eventi, rischia di arricchire qualcuno lasciando più povera e meno democratica anche Napoli.

Il FSU è totalmente autogestito, autofinanziato e indipendente e, a differenza del FUM, non chiede soldi, ma propone soltanto alle istituzioni di facilitare la logistica, la tenuta di iniziative negli spazi pubblici, e l’accoglienza dei partecipanti provenienti da vari paesi.

Perciò, il Comitato FSU sottolinea l'importanza dell'appello lanciato del CI del FSM, e si aspetta che, finalmente, le istituzioni accettino il dialogo dimostrando di essere dalla parte degli abitanti che rivendicano il diritto alla città dei beni comuni.

Comitato Promotore FSU

c/o: 3° piano occupato Palazzo Gravina, Facoltà di Architettura, via M. Oliveto, Napoli

info: info@forumsocialeurbanonapoli.org  – www.forumsocialeurbanonapoli.org

cel. 3202363156

Allegato:  Lettera dei membri del CI FSM alle istituzioni in appoggio al Foro Sociale Urbano

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