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Tunisi, la Verità non sempre è bella da vedere, eppure i senza fissa dimora sono là

Un titolo fortemente rivelatore del contenuto della conferenza organizzata da un gruppo di giovani militanti attivisti della rete di associazioni Doustourna, cellula Medina, contributo tematico all’Assemblea Mondiale degli Abitanti nell'ambito del Forum Sociale Mondiale con lo slogan “Karama", "Dignità", tenutosi dal 26 al 30 marzo 2013 a Tunisi, capitale della rivoluzione del "Gelsomino". 

Una mattinata ricca e stimolante, quella del 27 marzo, che ha riunito una schiera di esperti del Diritto alla casa e alcuni rappresentanti di associazioni attive sul campo, tra cui Dabbabi Habib, direttore del centro di inserimento e orientamento sociale a Tunisi, Sana Ben Achour, fondatrice dell'Associazione Beyti (la mia casa) per le donne senza dimora e il coordinatore dell'Alleanza Internazionale degli Abitanti, Cesare Ottolini.

La priorità alla voce dei senzatetto

In un'atmosfera delle più serie, dato il tema, e la presenza di uno dei senzatetto, Mhamdi Lotfi, e dopo le parole di benvenuto di Daami, presidente della seduta, è stato proiettato il cortometraggio "60 anni...per strada" che ha come principale protagonista un senzatetto, Belidi Wisi Mohamed, il quale ha accettato di testimoniare il suo calvario, la dignità di cui fa prova nonostante la precarietà che il sistema gli impone e la sua coscienza politica e sociale in quanto cittadino ingiustamente privato della carta d'identità, unico documento comprovante la sua cittadinanza.

Sì ai centri di accoglienza, ma c'è bisogno soprattutto di politiche di abitative sociali

Tunis, la Vérité n'est pas toujours belle à voir, pourtant les sans-domiciles fixes sont là

Les participants à la conférence Doustourna, La vérité n'est pas toujours belle à voir, pourtant les SDF sont là (FSM Tunis, 27 mars 2013)

Si sono susseguiti gli interventi dei relatori, in primis Dabbabi che ha presentato brevemente il centro di cui è responsabile e che ospita temporaneamente casi sociali particolarmente precari, persone respinte dall'ambiente familiare e sociale di tutte le età, dalle madri nubili, alle famiglie il cui alloggio è andato distrutto o che sono state sfrattate per morosità. Ogni anno sono accolte in questo centro tra le 450 e le 500 persone, numero che è in aumento di anno in anno, mettendo il centro nell'impossibilità di trovare soluzioni per tutti, nonostante la sua collaborazione con diverse associazioni umanitarie e istituzioni governative, come il ministero della sanità, del lavoro, della giustizia e degli affari sociali, il cui compito è prevedere una seria politica di abitazioni sociali.

In seguito, ha preso la parola Sana Ben Achour, per presentare vari casi sociali di donne senza fissa dimora, respinte dalla famiglia a causa, ad esempio, di un divorzio o una gravidanza, ragazze e donne sfruttate sin dalla minore età, date dalla loro famiglia come domestiche, chiamate dispregiativamente "tutto fare", trattate in modo disumano e schiavizzate, poi messe in strada senza istruzione e senza tutela, un tempo fonte di reddito per la loro famiglia, intrappolate in una spirale di delinquenza in una lunga discesa agli inferi che le condurrà anche alla prostituzione per sopravvivere.

Tunis, la Vérité n'est pas toujours belle à voir, pourtant les sans-domiciles fixes sont là

Les sans-abri au centre (FSM Tunis, 27 mars 2013).JPG

Poiché i doni non fanno che accrescere la condizione di sudditanza, la soluzione non è la carità, ma mettere lo Stato davanti alle sue vere responsabilità, tra cui la questione fondiaria che vede una deplorevole mancanza di titoli legali di proprietà per una grande parte della popolazione, situazione che non porta altro che agli sfratti, nella maggioranza dei casi, con un rialloggio precario in alberghi dove intere famiglie sono stipate in una camera multifunzionale. Ben Achour, parallelamente alla lotta per politiche per il diritto alla casa, sta recuperando una scuola abbandonata da adibire a centro di accoglienza per far fronte in modo efficace a questo problema, in attesa che lo Stato assuma finalmente le proprie responsabilità.

La responsabilità legale dello Stato per attuare il diritto alla casa Cesare Ottolini, da parte sua, ha sottolineato l'importanza di questa conferenza come contributo all'Assemblea Mondiale degli Abitanti, organizzata da numerose reti internazionali nell'ambito del FSM 2013, con l'importante obiettivo di creare convergenze che rendano più efficaci le proposte e la solidarietà internazionale con le lotte sociali. Ponendo l'accento sul ruolo che deve svolgere la società in questo ambito, ha anche sottolineato che lo Stato tunisino, avendo ratificato il Patto internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali (PIDESC), ha preso un impegno legale per migliorare le condizioni di vita di tutte e tutti. In particolare, l'art. 11 del PIDESC mette lo Stato davanti alla responsabilità di attuare politiche adeguate per difendere il diritto alla casa, alla nutrizione e alla salute di tutti.

Il coordinatore dell'IAI ha evidenziato la necessità di continuare la rivoluzione del "Gelsomino" fatta in nome della dignità, per rimediare alla scandalosa situazione dei senza fissa dimora sul territorio tunisino. La società civile deve non solo aiutarli con viveri e tutto il necessario per vivere, ma soprattutto deve lottare presso le istanze legali e giuridiche per strappare i diritti sociali ormai universalmente riconosciuti, responsabilizzare lo Stato e negoziare con i suoi rappresentanti per costruire una giustizia sociale reale ed effettiva, lontana da slogan senza risultati concreti.

Il ruolo indispensabile della società civile e della solidarietà internazionale degli abitanti

Ottolini ha insistito, in particolare, sugli sforzi intrapresi a livello internazionale dall'Alleanza Internazionale degli Abitanti e sulla loro importanza nel vigilare affinché tutti gli Stati, tra cui la Tunisia, raggiungano gli Obiettivi del Millennio (ODM) che si sono impegnati a rispettate, in particolare il n. 7-11 che dovrebbe portare al miglioramento delle condizioni abitative di almeno 100 milioni di persone entro il 2020. Sfortunatamente, nel mondo il miliardo di senzatetto o mal alloggiati continuerà ad aumentare di 700 milioni entro lo stesso anno, come causa diretta della crisi mondiale, conseguenza di ricette politiche neo liberali messe in atto dai governi e dalle istituzioni internazionali. Per queste stesse ragioni, è fondamentale aumentare la pressione fatta su questi stessi governi attraverso l'ONU e le organizzazioni sociali internazionali.

A tal proposito, Ottolini ha sottolineato il peso e il ruolo che possono avere l'Assemblea Mondiale degli Abitanti e l'Alleanza Internazionale degli Abitanti per favorire tale processo in Tunisia e nella regione magrebina, e ha invitato le organizzazioni tunisine che intervengono in questo settore al dialogo e alla collaborazione per poter incidere veramente a tutti i livelli. A tale scopo ha citato l'influenza che potrebbero avere le Giornate Mondiali Sfratti Zero - per il diritto ad abitare, previste per il mese di ottobre, che potrebbero essere un'occasione adeguata per iniziative di lotta anche in Tunisia.

Ed è così che, per la dignità dei cittadini e delle cittadine, questa conferenza ha dimostrato ancora una volta il ruolo indispensabile che può avere la società civile per combattere  alla radice le precarie condizioni abitative, coordinare gli sforzi con i principali responsabili sul tema del diritto alla casa, pensando a progetti concreti, e vigilando affinché lo stato li attui, essendo il principale responsabile della precarietà che vive il sistema economico, sociale, legale e infrastrutturale in Tunisia.

Al termine della conferenza, alcuni dei presenti si sono riuniti per creare una nascente collaborazione, a livello del Maghreb e del bacino mediterraneo, gli esordi di una futura Alleanza Magrebina degli Abitanti che, lo speriamo, è sul punto di nascere, in collaborazione e con l’esperienza dell'Alleanza Internazionale degli Abitanti.

 

"Doustourna" "La mia Costituzione", per continuare la rivoluzione del Gelsomino

Tunisi è la capitale della prima rivoluzione che ha visto uscire milioni di giovani la sera di un non meno celebre 14 gennaio 2011 sull'Avenue Habib Bourguiba per rivendicare il diritto al lavoro, alla libertà e alla dignità patriottica e cittadina.

A dire il vero la Rivoluzione del "Gelsomino" non odorava proprio di gelsomino. Le dimissioni forzate dell'ex dittatore hanno purtroppo rivelato che la Tunisia, sotto i suoi artifici di Paese in via di sviluppo, nascondeva in realtà una frustrazione, una disoccupazione, una miseria, che Ben Ali metteva a tacere con il pugno di ferro da due decenni.

La rivoluzione covava già da qualche anno, in seguito agli eventi del 2008 nel bacino minerario. Il sacrificio di Baazizi è stato soltanto la miccia che ha innescato l'incendio in modo definitivo, ineluttabile e irreversibile.

La rete di associazioni Doustourna (La mia Costituzione), uno dei frutti della rivoluzione del "Gelsomino", è un'associazione che è nata in seguito alle assise di Mahdia nel luglio 2011 durante le quali è stato redatto un progetto di costituzione in modo cittadino e partecipativo. 

Un'associazione che, nonostante la sua giovane età, occupa un posto importante in seno alla società civile tunisina, che diffonde in modo diretto e concreto la coscienza politica e la cultura giuridica attraverso numerose attività, tra cui l'apertura di un dibattito nazionale sulle insufficienze e le lacune dell'organizzazione provvisoria dei poteri pubblici e del regolamento interno dell'Assemblea costituente. Le diverse cellule della rete, ubicate un po' dappertutto nel Paese, continuano a organizzare dibattiti e tavole rotonde settimanali sul tema della costituzione e dei concetti di cittadinanza, libertà individuali e pubbliche, per consolidare i principi di democrazia, diritti umani e di cittadinanza nonché la cultura della libertà e della giustizia. La rete Doustourna è insomma una rete sociale, cittadina, democratica e decentralizzata che opera per uno Stato tunisino moderno e democratico nel quale solo il popolo è sovrano e fonte di tutte le leggi e di tutti i poteri.

E’ stato così, in maniera del tutto naturale, che una delle cellule di Doustourna si è informata per impegnarsi sul problema abitativo, in particolare di coloro che non 'hanno casa, i senza fissa dimora.

Informazioni : www.doustourna.org

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Los(las) siguientes Traductores(as) Voluntarios(as) por el derecho a la vivienda sin fronteras de la AIH colaboraron para la traducción de este texto:

Giusy Morinelli, Serena Melandri

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